Zuccheri e Ricchezze: Storie di Vasellame dalle Ville ai Palazzi, 1880-1910
Le “Confettiere” (singolare: “Confettiera”) sono contenitori decorativi, spesso realizzati in vetro, ceramica o metalli preziosi, utilizzati per contenere e presentare confetti (mandorle confettate o altri piccoli dolci). Hanno conosciuto la loro massima popolarità dal XVI al XVIII secolo, raggiungendo l’apice durante il periodo barocco e rococò.
Erano particolarmente di moda in Italia e Francia tra l’aristocrazia e le classi benestanti, utilizzate per celebrazioni come matrimoni, battesimi e altre occasioni festive. Sebbene abbiano continuato ad essere utilizzate nel XIX secolo, la loro importanza è diminuita un po’ con il mutare delle usanze e degli stili sociali. La fine del XIX e l’inizio del XX secolo hanno visto lo stile virare verso design più semplici.
Italia e Francia, fine ‘800 – Art Nouveau
“Uno Sguardo all’Età Dorata: Vasellame ed Eleganza in Italia e Francia”
Mentre il XIX secolo volgeva al termine, e i delicati viticci dell’Art Nouveau cominciavano a dispiegarsi, le ville italiane e francesi risuonavano di un rinnovato apprezzamento per la vita raffinata. La confettiera, sebbene avesse superato il suo zenit di popolarità, rimaneva un prezioso elemento centrale della tavola, evolvendosi sottilmente nello stile. Non più la sgargiante creazione barocca di un tempo, la confettiera di fine Ottocento abbracciava una silhouette più leggera e allungata. Delicate confettiere in cristallo, spesso provenienti dalle vetrerie veneziane o dal prestigioso Baccarat, affiancavano esemplari in porcellana dipinta a mano provenienti da rinomate manifatture come Sèvres. Questi ultimi esempi presentavano frequentemente motivi floreali, alludendo al nascente movimento Art Nouveau.
I servizi da tavola, riflesso di status e gusto, erano curati meticolosamente. La porcellana di Limoges occupava un posto d’onore su molte tavole, la sua superficie bianco crema forniva una tela perfetta per stemmi elaborati e disegni floreali eseguiti in oro zecchino e smalto. L’argenteria, spesso realizzata da celebri argentieri, brillava sotto la soffusa luce delle candele. Ornate caraffe in cristallo Saint-Louis, riempite di vini pregiati, scintillavano come gioielli. I centrotavola erano essenziali: imponenti alzate traboccanti di frutta e fiori o delicate sculture in biscuit, creando una festa visiva.
Anche i semplici servizi da colazione ricevevano il trattamento di lusso. Tazzine da caffè in finissima porcellana bone china, piattini e cucchiaini delicati erano importanti quanto i croissant e il pain au chocolat.
Alla Corte dello Zar di tutte le Russie
In Russia, la predilezione per l’opulenza assumeva un carattere distintamente imperiale. Sebbene le confettiere potessero essere meno comuni nella loro forma tradizionale, vasi simili per servire dolci e prelibatezze, realizzati in malachite, lapislazzuli, porcellana montata in ormolu, adornavano le tavole dell’aristocrazia. Le creazioni di Fabergé, con le loro intricate lavorazioni a smalto e le pietre preziose, rappresentavano l’apice del vasellame russo. I servizi erano realizzati in argento massiccio o oro, spesso punzonati con lo stemma familiare. L’enfasi era sulla grandiosità, rispecchiando la vastità e la potenza dell’Impero russo.
Le “Dolcezze Inglesi” all’ora del Tea.
Spesso l’estetica era spesso più sobria, sebbene non meno lussuosa. I servizi in argento sterling erano molto apprezzati e la tradizione del tè pomeridiano richiedeva stoviglie squisite. La porcellana bone china di Wedgwood e Royal Doulton era un elemento base nelle case dell’alta borghesia.
Eleganti bonbonnières (piccole scatole decorative per dolci) svolgevano una funzione simile alle confettiere, offerte come regalo in occasioni speciali. Il gusto inglese prediligeva le forme classiche, spesso con decorazioni neoclassiche o floreali. Sebbene le ostentazioni di ricchezza fossero meno comuni rispetto alla Russia, l’enfasi sulla qualità e l’artigianato era incrollabile. L’influenza dell’Aesthetic Movement portò motivi e disegni giapponesi nelle case britanniche attraverso la ceramica, l’argenteria e la cristalleria.